Stromboli ha tre anime almeno. C’è l’isola, con tutto quello che rappresenta essere in mezzo al mare e circondati dal mare, soprattutto alla sera, quando l’ultimo aliscafo da Stromboli va via. C’è il mare, per l’appunto: l’acqua cristallina delle isole Eolie, la spiaggia che cambia luce e atmosfera dal mattino fino alla sera, la brezza e il profumo della salsedine che arriva ovunque. E poi c’è Iddu, lo Stromboli, il guardiano dell’isola, fermo da sempre eppure in continuo movimento. Un gigante con il quale gli abitanti di Stromboli fanno i conti da sempre, come abbiamo visto qui.
Come si fa a salire sullo Stromboli?
Prima di tutto è necessario avvalersi di una guida esperta, che è possibile prenotare in loco oppure chiedendo allo staff dell’Hotel Ossidiana a Stromboli non appena arrivati sull’isola. Per arrivare in cima al cratere occorrono circa tre ore, la camminata non è particolarmente difficile ma è ovviamente necessario essere preparati sia fisicamente, con una buona equipaggiamento da trekking, che mentalmente.
Perché mentalmente? Perché lo spettacolo sarà unico e ad un certo punto, specie nelle salite del tardo pomeriggio, con il panorama nitido, si apre davanti agli occhi il mare in tutta la sua enormità, il cielo che sembra molto più vicino alle teste e l’attività esplosiva dello Stromboli che è possibile vedere a pochi metri di distanza. Nessuno pronuncia una parola per qualche istante: non è la stanchezza - quella si dimentica in un attimo appena arrivati in cima - è lo stupore unico, irripetibile.
La discesa verso il mare
Una volta fatto il pieno di bellezza e di energia che lo Stromboli regala, inizia la discesa verso il centro dell’isola da dove si è partiti. Da 918 metri fino al livello del mare attraversando uno sentiero ricoperto di cenere vulcanica. Per due ore e mezza circa (la durata della discesa) sarà come camminare sulla luna, e la terza anima di Stromboli, quel vulcano attivo e maestoso, cambia ancora forma.